ACERRA, IL MUSEO DI PULCINELLA

Testo e videointervista di Roberto Schena
A cura di Esplorazione Urbana n. 75

Ecco il link del video: 
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Sfondo_cattedrale_di_acerraVideo “antropologico” che ha come oggetto una delle maschere più diffuse in Italia e nel mondo,  una delle più divertenti della Commedia dell’Arte e della tradizione popolare. Ad Acerra (vicino a Napoli), dov’è nato Pulcinella, c’è il museo dedicato alla maschera partenopea che, sotto diverse sembianze, si è fatta conoscere (come Arlecchino e Pinocchio), in Italia e nel mondo.  Pulcinella rappresenta indubbiamente un elemento culturale di prestigio per il Bel Paese e il museo dovrebbe essere meglio preso in considerazione dalle istituzioni statali.
Acerra offre un interessante esempio di museo per bambini, dove anche i grandi possono imparare e divertirsi.  Pulcinella rappresenta l’ultima evoluzione delle maschere sorte con la Commedia dell’Arte, viva fra il XVI e il XVIII secolo. Ancora nel XIX secolo, il suo ultimo grande interprete fu il napoletano Antonio Petito (1822-1876), che trasformò la maschera da “scemo del villaggio ” in un cittadino ironico e arguto, una lettura del personaggio che le cronache dell’epoca e il tempo hanno reso leggendarie. Dopo Petito, si segnalano le interpretazioni cinematografiche di Eduardo De Filippo, Concetta Barra, Nino Taranto e Massimo Troisi. La visita al museo di Acerra, quando arrivano le scolaresche, è condotta da un Pulcinella contemporaneo, l’attore Carmine Coppola.
00142.MTS.Immagine001Le origini della maschera sono antichissime, risalgono alla commedia atellana, una sorta di commedia dell’arte ante litteram, nata nella città osca di Atella intorno al IV secolo e portata a Roma, arricchita dal contributo di poeti latini. Nel museo civico di Atella si possono vedere le maschere di quell’epoca, una delle quali potrebbe essere genitrice di Pulcinella, tanto le assomiglia nei caratteri.

Il museo acerrano è riconosciuto d’interesse regionale, tuttavia, come spiega bene il direttore Tommaso Esposito in questo video, la maschera non è solo un prodotto della cultura dialettale-locale, è espressione di un simbolo nazionale  diffuso attraverso l’Europa e il mondo. Dovrebbe essere riconosciuto come tale dal Mibact, il ministero dei beni artistici e delle attività culturali   e del turismo: sette università, i comuni di Napoli e Acerra, il museo stesso, stanno lavorando perché Pulcinella diventi maschera tutelata dall’Unesco, “bene immateriale dell’umanità. La presentazione sarà effettuata a Roma nei prossimi mesi.

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